alberi secolari in appennino modense

Itinerari

3 Alberi secolari in Appennino modenese da scoprire

Pubblicato da:

Bel

Il:

11 Maggio 2024

Se per un essere umano è difficile arrivare a 100 anni, per gli alberi invece superare questo compleanno è un gioco da ragazzi.

In Appennino modenese abbiamo incontrato 3 alberi secolari bellissimi, ti raccontiamo tutto quello che sappiamo sul loro conto e anche su altri di cui ci siamo innamorati!

Ciao Viaggiatore,
bentornato o benvenuto se è la prima volta che ci leggi.
Se ancora non ci conosci, lascia che ci presentiamo: noi siamo Bel e Fol!

bel e fol nel bosco con alberi secolari

Da quando ci siamo trasferiti in Appennino modenese ci siamo resi conto di quanto sia diventato essenziale, per noi, il contatto con la natura.

Così abbiamo pensato di portarti alla scoperta di alcuni alberi in Appennino modenese (di cui ci siamo innamorati follemente a prima vista) e di tutto ciò che puoi fare nelle vicinanze.

Ma non solo, vogliamo parlarti meglio anche dell’importante rapporto che lega l’essere umano agli alberi e che benefici ne possiamo ricavare abbracciandoli o toccandoli.

Quindi, mettiti comodo, in questo articolo troverai:

  • Storia, curiosità e posizione di 3 alberi secolari in Appennino modenese
  • Cosa fare nelle vicinanze dei 3 alberi secolari
  • Altri alberi stupendi da vedere
  • Silvoterapia: perchè fa bene abbracciare gli alberi
  • Conclusioni

Storia, curiosità e posizione di 3 alberi secolari in Appennino modenese

Faggio secolare di Pratignana

Questo albero secolare è uno dei faggi più importanti di tutta l’Emilia Romagna con un’età stimata intorno ai 350 anni, una circonferenza di quasi 6 m e si trova a 1300 m sldm.

I suoi 5 possenti rami principali sembrano le dita di una mano aperta conferendogli così un’aria sinistra tipica delle sceneggiature dei film di Tim Burton e per questo è stato soprannominato il Faggio di Tim Burton.



A causa di abbondanti nevicate nell’inverno del 2021 uno dei rami grossi si è spezzato e lo si può ancora osservare appena sotto il faggio stesso.

Questo albero secolare si trova al Lago Pratignano a circa 30 minuti da Fanano.
Per arrivare al Faggio di Pratignano si arriva in macchina fino a Cà del Vento e poi si prosegue lungo la strada sterrata a piedi per circa 4 km. Una volta arrivati al Lago Pratignano supera l’area picnic e trovi il Faggio sulla sinistra.

Olmo montano di Tagliole

Appena arriviamo nel cuore della borgata Mordini ci ritroviamo difronte all’Olmo montano più vecchio di tutta Italia e uno dei più longevi dell’intera Europa, infatti si stima che abbia tra i 500 e i 600 anni!

Ci troviamo nella frazione di Tagliole a Pievepelago.
Per arrivare ti basta prendere la strada che da Pievepelago ti porta al Lago Santo Modenese e poco prima del lago, trovi sulla tua sinistra, una piccola via che ti porta in questa borgata di case.

L’Olmo, piantato circa nel 1600, oggi è alto circa 30 m, ha una circonferenza di 6 m e si trova accanto ad un piccolo oratorio dedicato alla Madonna di Montenero.

l'olmo montano della borgata mordini: albero secolare in appennino modenese

Castagno di Monteombraro

Questo albero secolare in Appennino modenese ha una circonferenza alla base di circa 15 m e un’altezza di 13 m questo è l’albero secolare più vecchio che conosciamo infatti risale all’epoca canossiana (tra il 1050 e il 1100).

Anzi c’è proprio una leggenda che racconta di come la feudataria Matilde di Canossa si rinfrescasse e riposasse all’ombra della possente chioma di questo albero secolare.

Piccola curiosità: la chioma del castagno sarebbe anche molto più grande se non fosse stato per dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale che ne hanno rovinato i rami più alti!

Per arrivare al Castagno secolare di Monteombraro è possibile parcheggiare al centro del paese e proseguire a piedi seguendo le indicazioni!
Ti avvisiamo, però, il proprietario del castagno ha deciso di recintare la proprietà e vietare l’ingresso ai turisti per proteggere la pianta da tutti quelli che non avrebbero avuto cura di essa.

il castagno di monteombraro: albero secolare in Appennino modenese

Cosa fare nelle vicinanze dei 3 alberi secolari

Sicuramente i 3 alberi secolari in Appennino modenese che ti abbiamo appena fatto conoscere sono stupendi, ma di certo la loro visita va unito anche ad altre cose da vedere, scoprire ed esplorare!

Infatti, il Faggio di Pratignano lo puoi ammirare durante un bel trekking a Lago Pratignano: una bellissimo esemplare di torbiera che si trova a 1300 m sldm e da cui puoi ammirare tramonti pazzeschi sullo sperone del Becco dell’Aquila e scoprire la Grotte delle Fate.

Mentre, per quanto riguarda l’Olmo Montano trovandosi accanto al Lago Santo Modenese lo puoi visitare prima o dopo aver visto il lago e magari approfittare anche per fare una visita il paese di Pievepelago.

Infine, se vai al Castagno di Monteombraro ti consigliamo di andare a fare un giro anche a Zocca, famosa per essere la città di Vasco Rossi e per il Parco dei Castagni.
Non solo, poco distante si trova anche il Parco dei Sassi di Rocca Malatina dove noi abbiamo percorso una parte del bellissimo Sentiero dei Ponticelli.

Altri alberi da vedere in Appennino modenese

Di alberi bellissimi da vedere in Appennino modenese ce ne sono a bizzeffe, ma oggi vi voglio parlare delle Sequoia Giganti di Lotta e del pino del Cimoncino.

Le prime si trovano a Lotta, una frazione di Fanano, per la precisione nella località Le Ville.
Ci si può arrivare sia in macchina che attraverso un passeggiata ad anello che parte dal centro di Fanano.

Le sequoie, non sono tipiche del nostro Appennino, infatti sono state importate dall’America e piantate da uno degli avi della Famiglia Perfetti.

Ad oggi sono davvero giganti e costeggiano un breve sentiero nel bosco che dalla strada asfaltata porta ad un punto panoramico presso l’azienda agricola i Rodi.

Invece, il secondo albero di cui ti vogliamo parlare oggi è il pino del Cimoncino da cui si può godere di una bellissima vista a strapiombo sulla valle di Fanano e sul crinale fino a Cima Tauffi.

il pino del cimoncino

Per arrivare ti basta parcheggiare la macchina nel parcheggio del Rifugio Zambelli e seguire la nostra traccia GPX.

Silvoterapia: perchè fa bene abbracciare gli alberi

Dopo aver parlato degli alberi secolari e più belli che abbiamo visto e toccato con mano qui in Appennino, perchè non parlare anche di silvoterapia?!

La conosci già?
Adesso ti illuminiamo noi se non la conosci ancora!

La Silvoterapia (o forest bathing o forest therapy in inglese) è un’arte terapeutica basata sul contatto con la natura, in particolare con gli alberi.

Valerio Sanfo, presidente dell’Associazione Europea Medicine Tradizionali, spiega “abbracciando o appoggiando la propria schiena al tronco degli alberi e muovendola lentamente, si può fare una sorta di “reset” di corpo e mente“.

Infatti passeggiando o respirando all’interno di un bosco, non solo ci rilasseremo e lasceremo andare le tensioni, ma avremo anche dei benefici proprio a livello organico:

  • il numero dei globuli rossi aumenta
  • la circolazione sanguigna migliora
  • tutte quelle persone che soffrono di problemi polmonari trovano giovamento
  • migliora il sonno e la sua qualità
  • l’invecchiamento delle cellule rallenta

Riconosciuta fin dal 1927, la Silvoterapia è indicata sia per persone sane come prevenzione che come aiuto e sostegno alla guarigione.

Nel corso degli anni gli studi e le ricerche sui benefici ricavati dal contatto con la natura contatto con la natura sono tantissimi.
Quello che ci ha stupito di più è quello di Quing Lee nel 2006 sulla relazione tra i fitoncidi (oli essenziali prodotti dagli alberi per difendersi dall’attacco di parassiti e insetti nocivi) e l’aumento di cellule “NK” (natural killer) che nell’uomo localizzano ed uccidono le cellule infettate dai virus.

Se vuoi scoprire altre ricerche a sostegno della Forest Terapy (così viene anche chiamata in Italia la Silvoterapia) clicca qui e scopri il documento creato dal Dott. Carlo Perissinotto.

In Appennino modenese è stata dichiarata una stazione qualificata per praticare la silvoterapia, la zona del Rifugio i Taburri, per via della grande varietà di alberi.

certificazione stazione qualificata per la silvoterapia del rifugio i taburri

Conclusioni

Eccoci, caræ Viaggiatore, anche oggi siamo arrivati alla fine di questo interessante articolo!

Ora che insieme abbiamo imparato molte cose nuove e importanti su quanto sia essenziale per l’uomo la natura stessa, ci risulta quasi impossibile non considerare di quanto sia perfetto e in armonia l’ecosistema in cui viviamo.

Noi siamo generati dalla natura, la quale ci da tutti gli strumenti per vivere come cibo, aria, acqua e luce!

Però non possiamo fare a meno di pensare che in cambio noi non stiamo vivendo in armonia con essa, anzi l’uomo pensa inevitabilmente di essere superiore alla natura stessa e la ripaga di tutte le meraviglie con inquinamento e distruzione.

Quindi arrivati alla fine di questo articolo, ci teniamo a ricordare quanto sia importante che tutti ci impegniamo nel nostro piccolo a ringraziare madre natura per tutti i doni che ci offre senza approfittarcene, senza abusarne e senza sprecarli.

Come sempre, caræ Viaggiatore ti ringraziamo per averci dedicato il tuo tempo prezioso e per averci letto fino a qui.

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PS se vuoi scoprire dei bei trekking in Appennino modenese ti consigliamo di dare un occhio a questa parte del nostro blog!

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