Itinerari

Lavorare al Rifugio Taburri: un sogno tra i monti

Pubblicato da:

Bel

Il:

20 Dicembre 2024

Scopri come il nostro lavoro al Rifugio Taburri unisce passione, natura e sfide quotidiane, trasformando ogni giorno in un’esperienza unica tra le vette dell’Appennino modenese.

Era una fresca serata d’estate, avevamo già finito di servire la cena e stavamo per metterci a tavola anche noi.

Eravamo appoggiati al bancone di legno fuori dalla porta d’ingresso, il cielo si stava tingendo di mille colori mentre il sole scendeva dietro i monti.

Il prato era gremito di tende, qualcuno aveva anche acceso il fuoco, i tavoli erano pieni di persone che chiacchieravano mentre ascoltavano la musica leggera di una band dal vivo.

Avevamo appena notato la prima stella in cielo quando all’improvviso ci siamo ritrovati una ragazza davanti che ci dice:

Ma voi siete Bel e Fol, vero? Guarda vi volevo proprio ringraziare per avermi fatto scoprire questo pezzetto di Appennino modenese: è stupendo!

Questi sono i momenti che ci fanno capire che aver cambiato vita e raccontare tutto sui social sia la cosa giusta da fare per ispirare ed informare più persone possibili.

Però a dirla tutta, non pensavamo che lavorare in montagna ci potesse piacere così tanto, cambiarci nel profondo e farci trovare addirittura una seconda casa.

Lavorare qui è fare un tuffo in un mondo di natura, autenticità e tante, tantissime sfide.
Ogni giornata è unica, fatta di sorprese, imprevisti e attimi di magia.

Ecco perché vorremmo raccontarti cosa significa per noi, lavorare al Rifugio I Taburri, in questo angolo di paradiso dell’Appennino modenese.

Pronto a immergerti nel racconto di un’esperienza di lavoro che unisce natura, passione e tante sfide quotidiane?

Continua a leggere perchè stiamo per mostrarti il dietro le quinte del Rifugio Taburri in Appennino modenese.

Il Rifugio Taburri: una gemma nascosta nell’Appennino modenese

Il Rifugio Taburri in cui lavoriamo si trova in Appennino modenese, nel comune di Fanano ed è raggiungibile in macchina.

Il termine “taburri” sta ad indicare la spianata di terreno in cui si trova, una cosa più unica che rara a 1220 m.

La vista da qui è spettacolare e, a nostro parere, lo rende uno dei rifugi più belli di tutto l’Appennino modenese.

lavorare al rifugio taburri in appennino modenese

Infatti è possibile ammirare il Monte La Piazza, il Monte Cimoncino, da Pian del Falco fino alla Cresta del Gallo, il Monte Serucca e il bosco della Checca.

Costruito nel 1800 ai piedi del monte Serucca, inizialmente era un alpeggio, come ci racconta la Signora Vanda che ci viene a trovare tutte le estati.

Devi sapere che la Vanda, quando era ragazzina, lavorava proprio in questo alpeggio e faceva il formaggio fresco tutti i giorni.

Così quando ci viene a salutare, spolvera i suoi ricordi girando per le varie stanze come se fosse casa sua e analizzando ogni singolo cambiamento fatto nel tempo.

Il Rifugio Taburri oggi: accoglienza, buon cibo e avventure per tutti

Ad oggi, le mura del rifugio sono di proprietà del Comune di Fanano che ha affidato la gestione al Parco del Frignano.
Dopo una prima ristrutturazione, il Parco ha affidato la gestione della struttura tramite un bando.

Nel 2017 è stato Stefano a vincere il concorso e ad intraprendere la strada di rifugista dopo 33 anni passati sui camion.
Qualche anno dopo, a lui si è unita Sara, la sua compagna, conosciuta proprio durante il lavoro in una delle stagioni estive precedenti.

i gestori del rifugio taburri in Appennino modenese

Grazie al loro intenso impegno, il Rifugio i Taburri è diventato sinonimo di accoglienza e buon cibo in tutto l’Appennino.

Situato in una posizione strategica, il rifugio è facilmente accessibile in auto.
Qui troverai un’accoglienza calorosa e numerosi servizi: bar, ristorazione con piatti tipici, camerate per il pernottamento, noleggio ciaspole per l’inverno e un’area campeggio per le estati sotto le stelle

Ricordati che la struttura è aperta tutti i giorni da Giugno fino a metà Settembre, nei weekend il resto dell’anno ed è chiusa nel mese di Novembre.

Trekking indimenticabili con partenza dal Rifugio Taburri

Per quanto riguarda i trekking che partono dal Rifugio i Taburri ce ne sono di ogni tipo e per ogni avventura:

Queste sono solo le principali escursioni o come le chiama Stefano “i grandi classici“!

Lavorare al Rifugio Taburri: un’esperienza che cambia la vita

Quando abbiamo deciso di cambiare vita, tra le prime cose che abbiamo fatto c’è stata quella di cercare lavoro in Appennino modenese.

Desideravamo un lavoro in montagna che si adattasse alle nostre esigenze: avere tempo libero, essere immersi nella natura e imparare un nuovo lavoro.

Così abbiamo pensato che un lavoro stagionale potesse fare al caso nostro e quindi abbiamo mandato una mail a Stefano e Sara proponendoci per l’estate successiva.

Da lì, abbiamo trovato due persone speciali che non solo ci hanno dato lavoro ma ci hanno anche accolto nelle loro vite come amici.

Infatti, una delle cose più belle di questo posto di lavoro è proprio il clima di rispetto e amicizia reciproca che si respira appena s’imbocca il vialetto del rifugio.

Siamo sicuri che sei davvero curioso, però, su come passiamo le nostre giornate di lavoro in questo posticino incantato dell’Appennino modenese.
Continua a leggere e non ne rimarrai deluso.

Una giornata al Rifugio Taburri: tra natura e lavoro

Piccola premessa: in rifugio ci sono tantissime cose da fare e ogni giornata non è uguale all’altra, ma tendenzialmente la potremmo riassumere così:

  1. ore 7.30: usciamo di casa e andiamo a prendere il pane fresco, la frutta e la verdura più qualche altra commissione in paese

  2. ore 8,00: iniziamo la nostra giornata di lavoro al rifugio.

    Fol, in base alla giornata, può accompagnare Stefano nei boschi a far legna o a fare qualche altra riparazione nel rifugio, oppure fare delle preparazioni in cucina.

    Bel, invece, in base alle necessità può o mettersi insieme alla Sara a preparare le torte o a pulire le camerate e la struttura in generale.

  3. ore 10,00: pausa caffè rigorosamente fatta sulle panchine per goderci il panorama e il sole.

  4. ore 10.20: tutti iniziamo a concludere i lavori iniziati nella mattinata perchè ci avviciniamo all’ora del pranzo e dobbiamo prepararci per il servizio.

  5. ore 12,00: tutti ai propri posti, inizia il pranzo!
    Fol è in cucina a spadellare ogni ben di dio, mentre Bel serve ai tavoli.

  6. ore 14,00: pausa pranzo anche per noi.

  7. ore 15,00: sistemiamo e puliamo la cucina e riprendiamo i compiti iniziati alla mattina se non li abbiamo finiti, oppure ci portiamo avanti per il giorno successivo.

  8. ore 17,00: fine lavoro.

Dobbiamo dire che lavorare in montagna fa sentire la stanchezza a fine giornata, ma sapere che tutta quella fatica è servita per rendere indimenticabile ai nostri clienti le ore trascorse in rifugio, è impagabile.

A questo punto è d’obbligo anche il bicchiere della staffa per fare il punto della situazione e organizzare la giornata successiva.

lavorare al rifugio taburri in appennino modenese

Solitamente Stefano beve una birretta, Fol varia tra tisane e birra, mentre io e Sara rigorosamente tisana.
Ci sediamo a tavola, ognuno al proprio posto e spesso ci fanno compagnia anche i gatti.

Le sfide nascoste del lavoro in un rifugio dell’Appennino modenese

Lavorare in montagna, a 1220 m, ci ha fatto capire che non è oro tutto ciò che luccica.

Nel senso che ci sono tantissime sfide che i clienti non percepiscono vedendo il rifugio da fuori, ma che condizionano tantissimo il nostro lavoro.

Imprevisti a 1220 metri: quando ogni sfida diventa un’avventura

Non tutti se ne rendono conto e sinceramente neanche noi ci pensavamo all’inizio, ma è essenziale sapersi arrangiare nel risolvere i piccoli imprevisti.

Ad esempio quest’estate, ovviamente di Domenica e nel pieno del servizio del pranzo, la luce continuava a saltare perchè il quadro elettrico si era surriscaldato.

Così abbiamo improvvisato un raffreddamento rudimentale con una piccola ventola da computer che arieggiava il quadro generale e nel mentre che la situazione tornava a regime, Fol ha cucinato con una luce frontale in testa.

Il lavoro in rifugio ci ha proprio insegnato quanto è importante ingegnarsi, adattarsi e sapersi arrangiare in ogni situazione.

L’arte di organizzarsi: i segreti del dietro le quinte al Rifugio Taburri

Distiamo 25 minuti di macchina dal primo paese e non possiamo scendere ogni volta che serve qualcosa.
Dal cibo agli attrezzi dobbiamo avere già tutto in casa prima che ci serva!

A proposito di cibo: proprio perchè siamo distanti e la strada per arrivare non è accessibile a tutti i mezzi, non tutte le scorte alimentari ci vengono portate direttamente in rifugio.

Infatti teniamo sempre un giorno della settimana dedicato alla spesa: ovvero andare dai vari fornitori sparsi per l’Appennino modenese a prendere tutto il necessario.

Ancora una volta il lavoro in montagna ci ha insegnato quanto sia importante essere ben organizzati!

Internet a singhiozzo: la sfida di lavorare con una connessione limitata

Infine, ultima sfida che dobbiamo affrontare è la connessione con il resto del mondo!

Soltanto recentemente è arrivato il segnale telefonico al rifugio, per ora si riceve solo il segnale Tim, e non sempre riusciamo ad avere internet.

Questo è un grande disagio non tanto per noi, ma più che altro per i clienti che vogliono contattarci telefonicamente.

Proprio per questo consigliamo sempre di scriverci un whatsapp e appena possiamo rispondiamo.

Momenti magici al Rifugio Taburri: emozioni che restano nel cuore

Come ormai avrai capito, il Rifugio Taburri, per noi non è solo un posto di lavoro in cui timbrare il cartellino, ma è diventato una seconda casa.

Ci prendiamo cura e coccoliamo questa struttura come se fosse nostra e ci godiamo ogni istante qui come se fosse il più importante.

Si certo, la stagione estiva è molto dura da affrontare, arriviamo alla fine e non distinguiamo più i giorni, non sappiamo neanche chi siamo, ma tutti gli anni non vediamo l’ora che ricominci.

Tutte queste vibes ci aiutano a vivere con il sorriso quelle giornate in cui non abbiamo un attimo di tempo per respirare e il rifugio si riempie di escursionisti e tende.

Ma non ti neghiamo però che il nostro momento preferito è quando a metà mattinata, in una giornata di sole pieno e cielo limpido, camminiamo nel prato in totale silenzio.

Un leggero venticello ci accarezza la pelle, in una mano abbiamo una crescentina croccante e con l’altra accarezziamo gli asinelli che ci sono venuti a salutare.

Il parcheggio del rifugio è ancora vuoto, in lontananza si sentono solo gli uccellini cinguettare e l’acqua che scorre nel torrente vicino.

I nostri occhi si spostano famelici all’orizzonte sognando trekking panoramici e avventure con cui riempire lo zaino.

La pace e la tranquillità ci avvolgono e capiamo che tutti gli sforzi che abbiamo fatto per arrivare a questo momento sono serviti a qualcosa.

Il respiro rallenta e anche i pensieri, respiriamo e realizziamo di essere davvero fortunati a lavorare in montagna.

Aneddoti divertenti: le storie più curiose dal Rifugio Taburri

Si sa, alla fine lavorare con il pubblico non è mai facile, ma l’importante è riderci su!

Nel corso degli anni abbiamo annotato qualche scenetta che ci ha fatto davvero sbellicare dalle risate!

Ad esempio: nel menù c’è una torta che si chiama Fananina.
Questa è la torta tipica di Fanano ed è fatta con ricotta di montagna e gocce di cioccolato.

La cosa divertente è che i clienti l’hanno chiamata in tutti i modi possibili e immaginabili: Panamina, Fannana, Pannama, Fanana e chi più ne ha più ne metta.

Oppure un’altra richiesta molto gettonata è se vendiamo il latte di nostra produzione, quando in realtà abbiamo solo 3 asini e per giunta maschi.

Concludiamo questo siparietto divertente raccontandoti di quella volta in cui una signora ci ha chiesto le indicazioni per arrivare sul Libro Aperto IN MACCHINA!

Conclusione

Lavorare al Rifugio i Taburri non è solo un lavoro: è una continua lezione di vita, un’occasione per scoprire la bellezza del rallentare, del vivere con autenticità e del creare connessioni genuine. 

Ogni alba che illumina il Monte Cimone, ogni sorriso che accoglie un escursionista stanco, e ogni serata trascorsa tra amici e risate ci ricordano perché abbiamo scelto questa strada.

Abbiamo imparato che la felicità non è un traguardo lontano, ma la somma di piccoli momenti vissuti intensamente. 

La pace di un panorama, la soddisfazione di un piatto ben servito, la gioia di un cliente che si sente a casa: tutto questo rende il lavoro al Rifugio i Taburri un privilegio.

Se anche tu hai un sogno, qualunque esso sia, ti invitiamo a seguirlo con coraggio. La strada potrebbe essere faticosa, ma le ricompense, come abbiamo scoperto qui in Appennino modenese, saranno immense.

Ti aspettiamo al Rifugio i Taburri, non solo per offrirti ospitalità, ma per condividere con te un frammento della nostra storia, dell’incanto che ci circonda e della filosofia di vita che ci guida ogni giorno.

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TI MANDIAMO UN GROSSO ABBRACCIO VIRTUALE

Buona giornata, buon pomeriggio, buona serata… BUON TUTTO!

PS Siccome già sento Stefano che quando arriverà alla fine di questo articolo mi dirà “Poverini i ragazzi… non sono menzionati…!“, quindi ecco che ora lascio le foto più belle e più buffe dei Ragazzi & Co.

gli animali del riifugio taburri in appennino modenese

gli animali del riifugio taburri in appennino modenese

2 commenti su “Lavorare al Rifugio Taburri: un sogno tra i monti”

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