Scopri l’Appennino modenese con questo trekking ad anello sul Libro Aperto con partenza e arrivo al Rifugio I Taburri.
Ciao Viaggiatore FVR, oggi vogliamo portarti in un trekking ad anello in Appennino modenese con partenza e arrivo al Rifugio i Taburri: la star di questa escursione è il Libro Aperto!
Noi siamo Bel e Fol, ad Aprile 2022 abbiamo completamente cambiato vita lasciando ben due lavori a tempo indeterminato e trasferendoci in Appennino modenese per lavorare in un rifugio e avere molto più tempo libero.
Abbiamo fatto questa scelta per dedicarci alla nostre passioni, per vivere più lentamente e a stretto contatto con la natura!
Ora che ci conosci meglio e che stai finendo di preparare lo zaino per quest’avventura, ti diamo qualche informazione in più sul Libro Aperto.
Libro Aperto: informazioni generali
Il Libro Aperto è un gruppo montuoso costituito da due vette:
- Monte Rotondo 1937 m s.l.m.
- Monte Belvedere 1896 m s.l.m.
Sai da dove deriva l’etimologia di questo complesso di montagne?
I versanti dei due monti scendendo s’incrociano formando un angolo tale da sembrare un enorme libro aperto, et voilà etimologia spiegata!
Per vedere meglio la similitudine tra un libro aperto e il gruppo montuoso ti consiglio di osservarlo dal Torrente Lima o dal Passo della Croce Arcana.
Esattamente sulla sella tra i due monti passa il confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana. In questo modo il Monte Rotondo si trova nella provincia di Modena e il Monte Belvedere in quella di Pistoia.
Ora andiamo dritti al sodo, eh si, perchè se hai aperto questo articolo è perchè ti interessa conoscere e scoprire un bel trekking intorno al Libro Aperto, giusto?
Continua a leggere e nel prossimo paragrafo ti spiegheremo tutto.
Trekking ad anello sul Libro Aperto
Prima di iniziare il racconto di questi sentieri ti riportiamo subito le informazioni più importanti:
PARTENZA: Rifugio Taburri
ARRIVO: Rifugio Taburri
KM PERCORSI: circa 10 km
TEMPO DI PERCORRENZA: 7 ore con molta calma
PANORAMICO: si
PUNTI RIFORNIMENTO ACQUA: si
DIFFICOLTÀ’: E/EE (T turistico, E escursionistico, EE escursionismo esperto, EEA escursionismo esperto attrezzato)
PER CANI: si
TRACCIATO: si, indicazioni CAI sempre presenti
DISLIVELLO TOTALE: circa 1700 metri
Ok, date le prime informazioni generali che a nostro avviso sono le più importanti, passiamo a spiegarti il circuito.
Ti raccontiamo il nostro trekking
Il Trekking inizia e finisce al Rifugio I Taburri (1220 m s.l.m.).
Il rifugio i Taburri si trova in località Fellicarolo, una frazione del Comune di Fanano.
La strada che porta ai Taburri è stata asfaltata nell’Estate del 2021 e quindi con la macchina si può arrivare fino al rifugio senza problemi.
Il parcheggio al rifugio è a pagamento e si può trovare posto o davanti al rifugio o nel pratone accanto ad esso, comunque il posto non manca e anche nei momenti di massima affluenza al rifugio si trova sempre posto.
Appena arrivati, approfittiamo della fontana, accanto al rifugio, per rifornire la nostra immancabile borraccia. Lungo questo trekking non troveremo altre fontane fino a quando non staremo camminando su sentiero del rientro
Ok, ora partiamo!!
Tenendo il Rifugio sulla sinistra procediamo lungo la strada superando la casa con gli scuri rossi e al bivio manteniamo la destra imboccando il Sentiero CAI 445.
Dopo poco aver superato un ponticello di legno, giriamo a sinistra prendendo il Sentiero CAI 433 iniziando alla nostra sinistra la risalita lungo la faggeta che gira intorno alla cima del Monte Serucca (1536 m s.l.m.) per poi sbuca direttamente sul Promontorio del Pizzo dei Sassi Bianchi (1692 m s.l.m).
Questo pezzo di salita, per noi, è il tratto più duro di tutto il trekking e noi ci abbiamo impiegato 45 minuti con un passo lento.
Qui ci troviamo a circa metà della salita, ma tranquillo che la parte più difficile ormai è andata! Da ora in poi ci aspetta solo una gran vista e grandi scorpacciate di mirtilli se farai questo trekking tra Luglio e Agosto, come noi.
Quando sei circa a 15 minuti dalla vetta il sentiero 433 si unisce al sentiero CAI 435 che passa per il Pizzo delle Stecche e per il Rifugio Gran Mogol.
Continua lungo il sentiero a sarai arrivato sul gruppo montuoso del Libro Aperto.
Noi per arrivare a questo punto dal Rifugio i Taburri, ci abbiamo impiegato circa 3 ore compreso le frequenti pause.
Dopo questa gran faticaccia ci riposiamo un attimo concedendoci un buon pranzetto con vista Monte Cimone.
D’altronde facciam fatica solo per poterci godere questi meravigliosi paesaggi! Allora prenditi un attimo anche te e ammira il panorama.
Se hai alle spalle il Libro Aperto di fronte a te, puntando il nord, potrai ammirare il Monte Piazza, il Cimoncino e il Cimone. Sempre con il sud alle spalle ti troverai le vallate pistoiesi sulla sinistra e la Pianura Padana sulla destra.
Allora ti sei riposato? Ripartiamo?
Iniziamo subito la seconda parte del nostro trekking con un piccolo strappetto verso la cima del Libro Aperto.
Sai che ci sono due modi per conquistare la cima del Libro aperto?
La prima opzione che ti consigliamo è indicata per escursionisti esperti (difficoltà EE) e per noi l’ha testata Fol.
Mentre la seconda opzione è adatta a tutti (difficoltà E), amici a quattro zampe compresi, ed è stata la scelta che ha preso Bel durante il nostro trekking.
Ora le vediamo insieme:
- Continua sul sentiero CAI 447 e risali la cresta del monte prima con i gradoni di pietra e poi con una piccola ferrata dove dovrai arrampicarti su una catena. Questa variante non è indicata per chi soffre di vertigini.
- Prosegui lungo il sentiero CAI 495 in direzione Bellagamba, arriva nella sella del Libro Aperto, risali la cima del Monte Rotondo attraverso il sentiero CAI 00, anche indicato come il sentiero GEA (Grande Escursione Appenninica). Con questa leggera modifica al percorso si passa prima nel sotto cima del Monte Rotondo per poi conquistare la cima dal altro versante.
Ecco che in un modo o nell’altro hai conquistato insieme a noi il punto più alto del Libro Aperto.
SIAMO STATI BRAVISSIMI!!
E ora per tornare al Rifugio i Taburri evitando di fare il percorso a ritroso, che strada possiamo fare?
Semplice! Proseguiamo lungo il sentiero CAI 00, ricordati che è anche indicato con il Sentiero GEA e anche il sentiero E1.
Scendiamo lungo il crinale, che coincide anche con il confine tra Emilia Romagna e Toscana, finchè non incontriamo una deviazione sulla sinistra che ci riporta al Rifugio i Taburri. Stai per imboccare il sentiero CAI 431A.
Se non è molto tardi e hai ancora delle forze, puoi decidere di allungare il tuo trekking fino al Monte Lancino (1700 m s.l.m) proseguendo lungo il sentiero CAI 00 e poi scendere successivamente alla macchina con il sentiero CAI 431.
Data l’ora, noi abbiamo optato per scendere al rifugio con il sentiero 431A. Quindi abbandoniamo il crinale e continuiamo la discesa lungo la vallata finché non incontriamo la sorgente del Torrente Doccione e ovviamente ne abbiamo approfittato per rinfrescarci.
Lasciandoci la sorgente alle spalle, seguiamo il sentiero che ci troviamo sulla destra e affiancando per un tratto il fiumiciattolo continuiamo a scendere.
La discesa rimane morbida e piacevole finché non si entra nella faggeta, da qui inizia una discesa molto ripida che ci porta esattamente al punto d’inizio.
Ed ecco concluso il nostro trekking ad anello sull’Appennino modenese con partenza e ritorno dai Taburri verso il Libro Aperto.
Ovviamente questo percorso può essere fatto anche nel senso di marcia opposto: ovvero partendo prima con il sentiero 431 e concludendo con il 433, ma crediamo che se fatto in questa direzione la parte della salita sia troppo stancante.
Ok, Viaggiatore noi siamo arrivati alla fine di questo trekking, ora ci ricomponiamo un attimo e ci fermiamo a gustarci un bel piattone di polenta al rifugio.
Speriamo di averti suggerito un bel trekking in Appennino modenese!
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Infine ti lasciamo qua sotto il video della prima parte di questo nostro trekking sul Libro Aperto, guardalo così ti sembrerà proprio di esser stato lì con noi!
TI MANDIAMO UN FORTE ABBRACCIO VIRTUALE
Buona giornata, Buon pomeriggio, Buona serata… BUON TUTTO 🙂