Ciao Viaggiatore FVR, oggi facciamo un trekking alla Riserva Naturale delle Salse di Nirano!
Questo piccolo parco posto alle pendici dell’Appennino modenese è famoso per il suo aspetto simile a quello lunare: argilla e vulcani di fango ne sono i padroni.
Ma non solo, infatti, la riserva è attraversata da diversi sentieri che permettono di esplorarla facilmente entrando in contatto con la natura e gli animali che la caratterizzano.
In questo articolo troverai:
- Informazioni generali sulla Riserva delle Salse di Nirano e sui suoi vulcani di Fango
- dettagli del nostro trekking
- racconto per filo e per segno della nostra escursione
- traccia GPX
- conclusioni con una piccola riflessione personale
Prima di proseguire, lascia che ci presentiamo se ancora non ci conosci: noi siamo Bel & Fol, siamo amanti della natura e della montagna fino al punto di cambiare vita e trasferirci in Appennino modenese.
Al centro di questa nostra scelta c’è anche la nostra necessità di vivere seguendo i valori della nostra Filosofia FVR che poi sono alla base anche della nostra community di Viaggiatori FVR.
Fatte le presentazioni è ora di iniziare ad esplorare veramente questi 209 ettari di terreno e di scoprire anche i famosi Vulcani di fango!
1. Le Salse di Nirano: informazioni generali
Prima di ogni nostro trekking ci teniamo a darti informazioni più dettagliate sul territorio, siamo convinti che questo ti aiuterà ad apprezzare di più ciò che vedrai.
Le Salse di Nirano si trovano nel Comune di Fiorano Modenese, a pochi chilometri da Maranello e dal fulcro della Motor Valley emiliana.
Questo parco è stata la prima riserva dell’Emilia Romagna inaugurato nel 1982 e grazie alla presenza di ben 7 habitat naturali differenti e diverse specie di animali protette è stato dichiarata Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) nel 2004.
La riserva, inoltre, si impegna anche ad educare, formare ed informare i visitatori su temi di sostenibilità, valorizzazione del territorio e delle tradizioni gli appartengono.
Tutto questo è stato realizzato soprattutto per tutelare uno dei siti più importanti di tutta Europa in cui si trovano i Vulcani di Fango:
coni di fango freddo proveniente proprio dal sottosuolo che sono la diretta conseguenza di residui di acqua salata sottoterra.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sulla riserva, sui suoi sentieri, sui vulcani di fango e dove mangiare in zona ti consiglio di proseguire la lettura qui.
Ora che conosci meglio le Salse di Nirano, ti portiamo ad esplorarle insieme a noi.
2. Salse di Nirano: dettagli del trekking
PARTENZA: parcheggio delle Salse di Nirano
ARRIVO: parcheggio delle Salse di Nirano
DISTANZA: 5,50 km
DISLIVELLO: Elev. + 157 m, Elev. – 159 m
DIFFICOLTA’: T (T= turista, E=escursionista, EE= escursionista esperto, EEA= escursionista esperto attrezzato)
PANORAMICO: si
TRACCIATO: si, all’inizio di ogni sentiero trovate tutte le informazioni relative al percorso che si sta per intraprendere
RIFORNIMENTO D’ACQUA: si, nella riserva sono numerose fontane di acqua potabile, le aree di pic nic e i cestini per i rifiuti
ADATTO AI CANI: si
3. Il nostro trekking per filo e per segno
Finalmente dopo tante parole siamo pronti per fare una bella camminata a stretto contatto con la Terra e fenomeni naturali più unici che rari, quindi zaino in spalla e via che si va!
Parcheggiamo la macchina al parcheggio delle Salse di Nirano che è gratuito, non custodito e con anche dei posti auto riservati ai disabili.
Iniziamo il nostro trekking con il Sentiero del Riccio fino ad arrivare al Ristorante Griglieria 2.0.
A questo punto con un comodo passaggio abbandoniamo il Sentiero del Riccio, attraversiamo la strada e proseguiamo lungo il Sentiero dei Tritoni.
Questo percorso te lo consigliamo perchè è proprio una coccola di pace che ti regali.
Prima ci avvolge dolcemente con gli alberi e poi, grazie ad un paio di salite, arriviamo a due laghetti artificiali.
Questi furono costruiti tanti anni fa per essere utilizzati nell’agricoltura, ormai sono stati dismessi e qui la natura ha potuto impossessarsene ricreando l’habitat ideale per tartarughe, tritoni, lucci e tantissimi altri animali.
Ci prendiamo un attimo per ammirare la forza della natura, la sua voglia di vivere e di tornare ad essere padrona di ciò che le apparteneva.
Ci sediamo sul ciglio del laghetto, un luccio si avvicina incuriosito e ci tiene compagnia.
Le tartarughe galleggiano silenziose nell’acqua o rimangono immobili sul tronco per scaldarsi con i raggi del sole.
Un vento leggero ci accarezza le spalle, scompiglia le foglie e i fiori che ci circondano per poi passare oltre.
In lontananza il rumore di un trattore che lavora nei campi ci riporta alla realtà e ci ricorda che abbiamo ancora molto da vedere.
Proseguiamo il nostro percorso passando accanto ad una gigantesca e bellissima quercia, facciamo una piccola salita e ci ricongiungiamo con la strada di asfalto superando la sbarra.
Giriamo a destra per tornare verso il centro della riserva.
Dopo qualche centinaio di metri, sulla destra, troviamo l’inizio del Sentiero del Tasso, lo prendiamo per poi ritrovarci dopo poco davanti una panorama unico:
a sinistra ci sono i vulcani di fango, al centro i calanchi d’argilla tipici della riserva e a destra la visuale sull’intera Pianura Padana.
Proseguiamo lungo il sentiero, superiamo Ca’ Tassi e il suo impianto fotovoltaico che l’ha resa il primo centro visite energeticamente autonomo ed ecosostenibile.
Continuiamo a scendere finchè non troviamo l’inizio del Sentiero n.1 che grazie alla sua passerella di legno ci porta talmente vicino ai vulcani di fango che è possibile sentire il fango che sobbolle e lo vediamo anche colare.
Continuiamo a camminare lungo tutto il sentiero fino alla fine, proseguiamo per un piccolo pezzo in discesa lungo la strada asfaltata per poi prendere sulla sinistra il Sentiero del Riccio che ci riporta in qualche minuto al parcheggio.
4. Traccia GPX
Come promesso all’inizio ti lasciamo la TRACCIA GPX dell’intera escursione che puoi scaricare gratuitamente sul tuo smartphone e utilizzare come guida quando ripercorrerai i nostri passi.
(purtroppo mi sono dimenticata di interrompere il tracciamento, quindi troverai anche un pezzo di strada che abbiamo fatto in macchina, presta attenzione e non sbagliarti)
5. Conclusioni
Ok Viaggiatore FVR, anche oggi siamo arrivati alla fine di questo articolo e di questo trekking.
Dobbiamo dirti che vedere da vicino un fenomeno naturale così unico, raro e strettamente legato alla presenza del mare sul territorio di milioni di anni fa, ci ha ricordato quanto sia importante il passato.
Tutti noi oggi siamo la somma delle esperienze fatte da quando siamo nati fino ad oggi.
Siamo il frutto degli insegnamenti ricevuti dai genitori, dai nonni e dalla società in cui viviamo.
Le tradizioni, gli usi e le abitudini hanno creato il nostro carattere e il nostro modo di comportarci.
Questo trekking ci ha quindi insegnato che se scegliamo con cura il nostro presente questo si trasformerà nel passato ideale che ci permetterà di essere persone uniche e rare, proprio come i vulcani di fango emiliani.
Se vuoi vedere con i tuoi occhi questa meravigliosa riserva, questo è il video che fa al caso tuo!
(in questo video vedrai una parte del trekking descritto oggi, ma anche una parte di sentiero che non ti abbiamo raccontato!)
Ti ringraziamo per averci dedicato il tuo tempo prezioso.
TI MANDIAMO UN FORTE ABBRACCIO VIRTUALE
Buona mattinata, buon pomeriggio, buona serata… BUON TUTTO:)
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Bravi!! Molto interessante. Valorizziamo e conosciamo la Natura per essere uomini migliori
Ciao Letizia! Grazie per il complimento! noi facciamo del nostro meglio per sensibilizzare speriamo che il messaggio arrivi! Un abbraccio!