Se vuoi esplorare l’Appennino modenese sei nel blog giusto: oggi ti portiamo a Monteombraro, Montecorone e Zocca.
Ciao Viaggiatore,
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Detto ciò, torniamo al nostro articolo su una gita in giornata in Appennino modenese alla scoperta di Zocca e zone limitrofe.
In questo articolo troverai:
- Perchè organizzare una giornata in Appennino?
- Una giornata in Appennino modenese: la nostra proposta
- Cosa vedere a Monteombraro?
- Cosa vedere a Montecorone?
- Cosa vedere a Zocca?
- Dove mangiare in zona?
- Cos’altro vedere nelle vicinanze?
- Conclusione
Quindi non perdiamo altro tempo e iniziamo questa avventura in giornata in Appennino modenese… Vamossss!!!
1) Perchè organizzare una giornata in Appennino?
Tanti possono essere i motivi per organizzare una giornata in Appennino, ma il motivo principale sicuramente è stare in mezzo alla natura!
Infatti fin da quando siamo in macchina e ci stiamo avvicinando alla nostra meta appenninica possiamo notare dal finestrino verdi cime, ruscelli, panorami mozzafiato e magari anche qualche animale che scorrazza libero nel bosco.
Ma non solo, l’Appennino è ancora una destinazione turistica poco frequentata, quindi è facile godere di pace e tranquillità sopratutto nei piccoli borghi sconosciuti proprio come quello di Montecorone in cui ti portiamo oggi.
Un’altro motivo per cui dovresti organizzare una giornata in Appennino modenese è la sua cultura gastronomica che mette tutti d’accordo, dai più piccini ai più grandi con polenta, crescentine, borlenghi e funghi cucinati in ogni modo!
Infine, ma non per questo meno importante, le stagioni qui in Appennino modenese si distinguono ancora tra di loro permettendoti di assaporare il ciclo della natura.
2) Una giornata in Appennino modenese: la nostra proposta
Noi oggi abbiamo deciso di prendere la macchina e andare a scoprire le terre di un famoso cantautore italiano: Vasco Rossi!
Per la precisione Zocca, Monteombraro e Montecorone.
Se sei alla ricerca di altri consigli su come e dove andare in giornata in Appennino modenese, clicca qui e leggi questo articolo che fa proprio al caso tuo!
Tornando a noi, continua la lettura perchè nei prossimi paragrafi ti parliamo meglio di questi 3 luoghi incantati.
3) Monteombraro: cosa vedere?
Monteombraro è una piccolo comune con all’incirca 700 abitanti e posto a 727 m sldm.
Oggi è famoso per la sua piscina che in estate richiama gente da vallate limitrofe e dalla pianura, ma non è questo il solo motivo per cui andare a visitare questo piccolo borgo in Appennino modenese.
Monteombraro prende il suo nome dal latino Mons Umbrariis o Mons Umbrarius che venne poi interpretato dagli storici come “Monte degli umbri” o “Monte delle ombre”.
Fu menzionato per la prima volta negli atti storici nel 1100 e a causa della sua posizione appartenne nel corso della storia sia al Comune di Modena che a quello di Bologna.
Come ogni borgo medievale che si rispetti, anche Monteombraro aveva il suo castello quindi ti consigliamo subito di andare a vedere ciò che ne rimane.
Dalla strada principale sali verso la parte più antica del comune dove trovi una torre posta a levante che è stata trasformata in campanile, ma che è di fatto ciò che rimane del castello di Monteombraro.
Accanto alla torre, ovvero sull’antica area castellana, sorge la Chiesa del Santissimo Salvatore costruita nella seconda metà del 1600.
Noi non siamo riusciti a visitare il suo interno, ma ti consigliamo un giro se la trovi aperta perchè dentro c’è un organo bolognese costruito con pezzi di recupero del cinquecento e altre opere d’arte degne di nota.
Da qui, scendi fino al parco dei castagni e segui le indicazioni per arrivare al castagno secolare di Monteombraro, il più famoso di tutto l’Appennino.
3.1) Il castagno di Monteombraro
Il castagneto in cui questo albero vive ed è il re indiscusso, è stato piantato nel 1400 e quindi si stima che abbiamo almeno 600 anni.
Ci sono varie leggende che lo ricollegano a Matilde di Canossa e di come la famosa feudataria si riposasse sotto alla sua folta chioma.
A causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e di un’abbondante nevicata nel 1980 il suo fogliame ha subito gravi traumi e si è ridotto notevolmente.
Dal 1984 il proprietario del castagneto ha deciso di recintarlo per proteggerlo dal tocco indiscreto dei turisti, ma grazie ad un piccolo sentiero è ancora possibile vederlo.
Se vuoi scoprire altri due alberi meravigliosi, ti consiglio di dare un occhio a questo articolo.
Ora che abbiamo visto le attrazioni principali di Monteombraro, torniamo in macchina e dirigiamoci verso la prossima meta: Montecorone.
4) Montecorone: cosa vedere?
A dir la verità, questa sosta non era prevista sul nostro itinerario, ma mentre eravamo per strada abbiamo visto questo bellissimo borgo arroccato su una collina e non abbiamo saputo resistere.
Lasciamo la macchina in un parcheggio gratuito vicino alla fermata del bus di Montecorone e ci siamo avviati a piedi verso Via Catello che ci porta nella parte più antica di questo borgo.
Appena arriviamo alle porte del piccolo borgo ci troviamo davanti all’Oratorio di San Rocco dove, probabilmente, si trovavano le porte del castello.
Infatti, da un documento del 1279, emerge che esisteva un castello cinto da un muro di fortificazione.
Piccola curiosità sull’oratorio: è stato costruito come voto dalla comunità di Montecorone per la fine della peste nel 1630.
Proprio davanti a questo piccolo oratorio si trova un bivio, noi procediamo verso destra e seguiamo lo stradellino asfaltato che procede in salita tra le vecchie case del borgo fino ad arrivare in cima.
Qui troviamo la chiesa di Santa Giustina, da poco ristrutturata almeno esternamente, come possiamo vedere, e un grazioso giardinetto ben curato da cui possiamo godere di un bellissimo panorama su tutta la valle.
Scendiamo proseguendo per la seconda via del borgo e torniamo alla macchina e finalmente ci dirigiamo verso: Zocca!
5) Zocca: cosa vedere?
Come prima cosa, siccome si trova anche un po fuori dal centro, ti consigliamo di andare a vedere la casa di Vasco Rossi e perderti a leggere le mille dediche che ricoprono i pressi della sua abitazione.
Poi riprendi la macchina e vai nel centro storico di Zocca.
Noi la prima volta che abbiamo visitato questo Comune modenese è stato parecchi anni fa, durante la sagra della castagna che si svolge nel mese di Novembre.
Oggi, però, abbiamo voluto soffermarci nel centro del paese e osservare meglio la sua chiesa e il suo cinema.
La chiesa del sacro cuore di Gesù, posta nel centro di Zocca, è in stile neoromanico, con la facciata in pietra e ha la forma di una capanna.
Poco più avanti, sulla sinistra, si trova il cinema di Zocca: l’Antica Filmeria Roma aperta nel 1957.
La ciliegina sulla torta di questa giornata doveva essere un bellissimo tramonto con vista sulle montagne in Piazza Martiri della Libertà, ma a causa della foschia non siamo riusciti nel nostro intento.
Facci sapere se tu sarai più fortunato!
E con questo siamo arrivati alla fine della nostra gita giornaliera in Appennino modenese.
6) Dove mangiare in zona?
La zona di Zocca pullula di ottimi ristoranti e trattorie dove poter scoprire l’appennino modenese anche attraverso la sua cucina tradizionale.
Noi consigliamo la Trattoria Acqua Solforosa dove è possibile trovare tutta la vera cucina locale con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Se vuoi scoprire altri ristoranti in Appennino modenese consulta la nostra rubrica dedicata.
6) Altro da vedere nelle vicinanze?
Se ti rimane altro tempo ti consigliamo di far visita al Museo della Castagna e del Borlengo di Zocca che si trova nel bosco di San Giacomo.
Lì accanto c’è anche il percorso di Art in Wood che tutti gli anni viene rinnovato con nuove sculture sostenibili.
Il bosco di San Giacomo è anche il luogo ideale per raccogliere le castagne in autunno.
Vicino a Zocca, si trova il Parco dei Sassi di Roccamalatina, ovvero degli speroni di pietra arenaria da cui si gode di una vista meravigliosa.
Nel Parco dei Sassi di Roccamalatina ci sono anche tantissimi percorsi da fare a piedi e noi abbiamo percorso il sentiero dei ponticelli: davvero stupendo!
7) Conclusione
Ok caro amico Viaggiatore, anche oggi siamo arrivati alla fine di questa avventura in Appennino modenese.
Come sempre, scoprire qualcosa di nuovo, vedere posti sconosciuti e uscire dalle solite zone ci carica di tantissima energia e di voglia di vivere.
Non siamo alberi, non abbiamo le radici e quindi fa parte della nostra natura spostarci, viaggiare e creare mille ricordi in giro per il mondo.
Come abbiamo già scritto in un nostro vecchio articolo, l’unico modo per godersi il viaggio e creare ricordi memorabili è viversi il momento a 360°, essere presenti con la mente ed esplorare con tutti i sensi.
Con la speranza di averti ispirato, informato e tenuto compagnia ti ringraziamo per averci letto fino a qui dedicandoci il tuo tempo prezioso.
TI MANDIAMO UN GROSSO ABBRACCIO VIRTUALE
Buona mattinata, buon pomeriggio, buona serata… BUON TUTTO 😄
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