In Appennino modenese sono infiniti i piccoli borghi di origine medioevale, oggi ti portiamo a Riolunato
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In questo articolo ti parleremo di:
- Riolunato e la sua storia
- Cosa vedere a Riolunato? La nostra giornata
- Conclusioni con una piccola considerazione personale
Quindi continua a leggere e non solo conoscerai un pezzetto di Appennino modenese, ma ti daremo anche alcuni spunti molto interessanti per organizzare la tua visita in questo piccolo paesino.
Riolunato e la sua storia
Riolunato è oggi un piccolo borgo di circa 700 abitanti di origine medievale, ma al tempo dei feudatari e dei vassalli il centro del potere era posizionato in una rocca che oggi identifichiamo con il paese di Castello e fu governato a lungo dalla famiglia di Montegarullo.
Nel ‘500 una piccola frazione delle terre dei Montegarullo iniziò ad accrescere la sua indipendenza finchè nel 1544 la sede della Comunità venne trasferita proprio su quel territorio che oggi chiamiamo Riolunato.
L’etimologia del nome deriva dal Torrente Scoltenna che prima di attraversare il borgo forma una mezzaluna.
Secondo una leggenda, il massimo esponente della famiglia Montegarullo fu proprio ucciso a Riolunato e da allora il borgo entrò a far parte del Ducato degli Estensi fino all’Unità d’Italia.
Cosa vedere a Riolunato? La nostra giornata
Eccoci finalmente pronti per partire, ma dove andiamo? O meglio: cosa vedere in giornata a Riolunato?
Il Ponte della Luna
Tra le cose più belle da vedere a Riolunato c’è il Ponte della Luna che non è proprio a portata di passeggiata dal centro, quindi partiamo da questo prima di parcheggiare la macchina e visitare il borgo.
Il Ponte della Luna, non è solo bello da vedere, ma a noi affascina anche la sua storia, infatti devi sapere che:
l’attuale Ponte della Luna non è quello originale, ma bensì una ricostruzione avvenuta a seguito di una frana nel 1786 che lo distrusse.
Il ponte originale era formato da due arcate, quindi molto simile al Ponte della Fola di Pievepelago e posto più a monte.
Il Ponte della Luna rientra anche nella categoria dei ponti del diavolo, ovvero costruzioni in pietra spesso collegati a leggende.
Infatti si narra che la popolazione locale avesse ceduto la propria anima al diavolo in cambio della conoscenza necessaria per costruire ponti del genere troppo evoluti per il livello edilizio dell’epoca.
E’ ora di riprendere la macchina, dirigiti verso il centro del paese, noi abbiamo parcheggiato qui e in pochi metri siamo scesi in Piazza Don Antonio Battilari dove sulla sinistra ci siamo trovati una chiesa molto antica.
La Parrocchia di San Giacomo
Ovviamente non perdiamo l’occasione per visitare una diocesi così antica, infatti al suo interno sono presenti affreschi e il soffitto di legno risalenti al ‘600.
La Parrocchia di San Giacomo
Usciamo e prendiamo le scale per scendere e arrivare nella parte più vecchia del paese dove troviamo vicoli stretti con case in pietra molto caratteristici.
Ma è un piccolo dettaglio sopra ad un vecchio portone a catturare la nostra attenzione: questa scritta segna il passaggio dal Ducato degli Estensi all’Unità d’Italia.
Il Parco della Vallona
Poco distante da questo portone troviamo il Parco della Vallona, lo spazio verde più esteso di Riolunato dove possiamo trovare panchine per i pic nic e giostre per i bambini.
Proprio qui noi ci siamo gustati un meraviglioso tramonto dove le montagne difronte a noi andavano pian piano si trasformavano in grandi ammassi neri mentre il cielo si colorava di rosa e tutto prendeva una sfumatura di giallo.
Conclusioni
Ok Viaggiatore FVR, eccoci arrivati anche oggi alla fine di questa gita in Appennino modenese.
Per noi scoprire Riolunato è stato magico, forse per la luce del tramonto o per la leggera arietta che ci accarezzava la pelle dopo una giornata molto calda, ma fatto sta che questa gita ci ha fatto proprio bene.
Quando si sta bene, quando si è felici il nostro corpo vibra ad una frequenza diversa che rende tutto ciò che ci circonda più bello.
Speriamo che faccia anche a te questo effetto!
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