Vuoi fare un trekking panoramico, immerso nella natura incontaminata e nel cuore dell’Appennino modenese? Leggi questo articolo e avrai trovato un’ottima idea per il tuo prossimo trekking.
Ciao Viaggiatore FVR, in questo articolo ti vogliamo portare alla scoperta di un luogo selvaggio nel centro dell’Appennino modenese: il LAGO PRATIGNANO!
Nelle prossime righe ti daremo tutte le informazioni necessarie per conoscere meglio questa torbiera, ti racconteremo il nostro trekking tanto da sembrarti di essere lì con noi.
Tienti forte perchè non solo scoprirai ogni segreto sul Lago di Pratignano, ma ti porteremo anche ai piedi di FAGGIO SECOLARE e poi ad ammirare il panorama sul BECCO DELL’AQUILA.
Alla fine dell’articolo troverai la TRACCIA GPX che potrai scaricare GRATUITAMENTE sul tuo smartphone per poter replicare questa esperienza quando vorrai.
Pronto per questa esplorazione?
Lago di Pratignano: informazioni generali
Prima di partire con il vero e proprio trekking ci teniamo a darti qualche informazione in più su questo luogo.
Perchè?
Solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza di dove stiamo appoggiando i piedi o di cosa stiamo osservando riusciremo ad apprezzare fino in fondo il meraviglioso regalo che la natura ci sta facendo.
Il Lago di Pratignano si trova a 1307 m s. l. m. e ha avuto origine milioni di anni fa da una depressione del territorio causata da uno sdoppiamento del crinale tra la valle del Torrente Ospitale e il Torrente Dardagna.
Il Lago di Pratignano è un esemplare unico di torbiera in tutto il Nord Italia.
Cos’è una torbiera?
La torbiera è una zona umida che è caratterizzata dalla presenza di acqua fredda che si muove lentamente, qui si sviluppa e si deposita della torba da cui originano molte specie vegetali. Infatti il Lago di Pratignano è famoso per la presenza di Hottonia palustris, Peplis portula e Drosera rotundifolia.
Grazie alla ricca vegetazione si trovano anche molte specie di anfibi, insetti ed uccelli che vivono in completa armonia creando così un ecosistema perfetto ed incontaminato.
Fino a qualche anno fa questo lago veniva usato per lavare le pecore prima della loro tosatura e per fare il bagno in estate, ma oggi a causa dell’avanzare della vegetazione questo non è più possibile.
Infatti quando ci arriverete non aspettatevi un laghetto con acqua cristallina, assolutamente no! Questo è un posto in cui l’uomo non ha ancora contaminato nulla e qui la vegetazione è libera di crescere come meglio crede!
Oltre alla torbiera, questo lago è caratterizzato anche da vaste praterie, infatti in estate è possibile trovare anche le pecore al pascolo.
Al lato di una di una di queste immense distese di verde troviamo un anche un FAGGIO SECOLARE. Purtroppo a causa delle forti nevicati dell’inverno 2021 è caduto un ramo, ma il Faggio e la sua imponenza continuano a vegliare su tutto l’altopiano.
Altro punto d’interesse, vivamente sconsigliato a chi soffre di vertigini, è il BECCO DELL’AQUILA: un’imponente sporgenza della montagna che offre una vista a strapiombo su tutto l’Appennino bolognese.
Pronti per iniziare questa avventura?
Lago di Pratignano: il trekking
PARTENZA: Ca del Vento
ARRIVO: Ca del Vento
DISLIVELLO: elevazione + 401 m, elevazione – 361 m
DISTANZA: 10.55 km
DURATA: 4 ore
DIFFICOLTÀ: T con un piccolo pezzo di E per raggiungere il Becco dell’Aquila (T= turistica, E= escursionismo, EE=escursionismo esperto, EEA= escursionismo esperto attrezzato)
RIFORNIMENTO ACQUA: no
PER CANI: si
PANORAMICO: si
TRACCIATO: si
Lago di Pratignano: il nostro trekking
Puntiamo sul navigatore Ca del Vento (conosciuto anche come Pian della Farnia)e parcheggiamo la macchina dove finisce la strada asfaltata in prossimità di una panchina in legno e di una centralina con antenne e parabole.
Da qui inizia il nostro trekking!
Proseguiamo lungo la strada sterrata per 4,5 km e in circa un’ora arriviamo al Lago di Pratignano!
Prendiamoci qualche minuto per osservare questo luogo incontaminato e totalmente wild!
Proseguiamo verso la nostra destra in direzione del Sentiero CAI 407
Ci lasciamo sulla sinistra l’area pic-nic e proseguiamo lungo la prateria e dopo circa 500/600 m troviamo sulla nostra sinistra il FAGGIO SECOLARE.
Torniamo indietro fino al lago e iniziamo a dirigerci verso l’estremità opposta a dove siamo arrivati, ovvero verso sud, e possiamo notare che c’è ancora dell’acqua non ancora occupata dalla vegetazione.
Da qui manteniamo questo sentiero e non proseguiamo la circumnavigazione del lago, ma ci dirigiamo verso il Becco dell’Aquila.
Lasciando il lago alle nostre spalle proseguiamo dritto fino al bivio dove manteniamo la sinistra e iniziamo la breve, ma ripida, salita nella faggeta fino al Becco.
Giunti sul Becco dell’Aquila il panorama è davvero pazzesco e se lo vuoi vedere ti suggerisco di guardare subito il nostro video YouTube.
Qui abbiamo deciso di gustarci uno dei mitici biscottini della Pasticceria del Cimone, che puoi trovare in tutti i negozi alimentari di Fanano e dintorni!
Dopo una breve pausa, siamo tornati sui nostri passi e siamo scesi giù fino al Lago di Pratignano. Qui abbiamo concluso la circumnavigazione attorno al lago e siamo tornati alla macchina percorrendo il Sentiero CAI 405 in direzione Fanano.
Questo sentiero ben tracciato taglia lungo la prateria e a volte attraversa anche la strada che abbiamo fatto per salire. Noi vi consigliamo di farlo in discesa, quando magari il sole sta calando perchè così potrete godere di un tramonto con vista sull’intero crinale.
Inoltre è un sentiero un po ripido e se fatto in salita rischiate di rovinarvi il trekking a causa della fatica!
Intendiamoci:
siamo in montagna e la fatica sappiamo che dobbiamo farla, ma quando è possibile perchè non optare per una salita un po più dolce?
Ok Viaggiatore, siamo tornati alla macchina! Se vuoi ripercorrere anche con gli occhi tutto il nostro trekking ecco il video di questo stupendo pomeriggio estivo al Lago Pratignano:
Speriamo che questo trekking ad anello al Lago Pratignano ti sia piaciuto quanto è piaciuto a noi!
Ricordati di seguirci anche su instagram e taggaci nelle tue storie o nei tuoi post quando visiterai questa torbiera spettacolare.
Come promesso all’inizio, ti lasciamo qua la TRACCIA GPX.
TI MANDIAMO UN FORTE ABBRACCIO VIRTUALE
Buona giornata, Buon pomeriggio, Buona serata… BUON TUTTO 🙂
Salve, buondi. Bel video, non c’è che dire ma…. non è l’unica tiebiera del nord Italia: le Alpi ne hanno tante. E poi, se vogliamo, anche se di dimensioni più ridotte, ne esiste un’altra abbastanza vicina in linea d’aria, nella Riserva di Campolino, a l’Abetone.
Ciao Laura, grazie per averci fatto notare questo errore! abbiamo subito provveduto a modificare le informazioni!